L'associazione

L’ANAI esprime ferma contrarietà al testo di riforma della prescrizione in ambito penale presentato ieri alla Camera dei Deputati da esponenti della maggioranza al governo, rilevandone, in primis, la evidente incostituzionalità a causa della violazione dei principi del giusto processo e della sua ragionevole durata, previsti dall’art.111 della Costituzione.

L’introduzione di tale abnorme istituto nel nostro codice penale prevederebbe la inaccettabile conseguenza, sul piano giuridico e processuale, di vedere cancellare la prescrizione dopo la conclusione del giudizio di primo grado, provocando l’inevitabile allungamento del processo e rendendo così di fatto sempre pendente la sentenza di condanna.


E’ inaccettabile, scrive l’ANAI , la violazione sistematica di principi di diritto a fronte della previsione – invece - di interventi correttivi e decisi sulle reali ragioni di allungamento del giudizio penale, in gran parte dovute alla prolungata durata delle indagini ben prima che si arrivi alla prima udienza davanti al giudice terzo.

Un Paese moderno, ribadisce ANAI, ha bisogno di processi rapidi nell'interesse di tutte le parti, delle vittime dei reati, degli imputati e dei cittadini: allungare i tempi della giustizia signiifca vanificare l’esigenza di civiltà del principio costituzionale del giusto processo. 

L’ANAI, infine, ritiene grave il mancato coinvolgimento della Avvocatura in processi di riforma così radicali e chiede di essere immediatamente convocata in audizione alla Camera prima ed in Senato dopo, per potere illustrare i motivi della ferma contrarietà a tale proposta di modifica della legge penale.

15/11/2018

Documento n.10829

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