Sulla geografia giudiziaria sono stati compiuti scempi di ogni tipo.

Soppressi Tribunali dove si era insediata la delinquenza organizzata, soppressi Tribunali che funzionavano bene, soppressi Tribunali appena costruiti con sprechi di risorse.

Prima ancora che si potesse fare il punto della situazione, ecco una nuova proposta governativa, che prospetta l’esigenza di continuare l’opera di demolizione partendo dapprima dalle Corti di Appello e proseguendo con quei Tribunali che non si sono potuti abolire.

I cittadini e l’avvocatura sono in rivolta. Tra i critici del nuovo progetto dissolutorio ci sono quelli che sono disposti a battersi fino in fondo per evitare un nuovo scempio. Ma ci sono anche quelli (molti tra i politici) che fanno finta di lottare contro, ma che non sono disponibili a mettersi in discussione, né contrastare fino all’ultimo respiro il disegno demolitorio che è già in fase piuttosto avanzata.

Prima di accingersi ad una nuova “avventura” servirebbe accertare alcuni dati: sapere se le cause che prima erano assegnate al Tribunale di Bassano del Grappa oggi si decidono in meno tempo a Vicenza (ufficio giudiziario oggi intasato). Servirebbe sapere se le cause che si svolgevano a Sala Consilina (Campania) oggi sono più efficienti e finiscono in meno tempo a Lagonegro (Basilicata). Servirebbe sapere se la delinquenza organizzata si è contenuta nel circondario di Rossano (Tribunale soppresso) o si è incrementata con il trasferimento altrove dell’ufficio giudiziario.

Servirebbe sapere se l’accesso agli uffici giudiziari di Foggia è più facile rispetto a quelli aboliti a Lucera. Servirebbe sapere se a Orvieto, Montepulciano, Ariano Irpino, Tolmezzo il territorio (e con esso la giustizia) si è rinvigorito sotto l’effetto dell’abolizione dei Tribunali.

Riguardo alle Corti di Appello bisognerebbe sapere quanto tempo durano i processi a Caltanissetta, Salerno, Lecce, e quanto tempo durano i processi negli uffici giudiziari che finiranno per inglobare quelli da sopprimere.

Di tutto ciò non si sa nulla, né si vuole far sapere nulla. Si sanno solo dati e criteri generici e improvvisati che hanno più il sapore di infingimenti e manipolazioni per distrarre l’attenzione sugli effettivi problemi della giustizia.

In questo fossato pericoloso rischia di cadere il CNF con l’ultimo comunicato.

04/04/2016

Documento n.10838

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